Carboidrati

I carboidrati, chiamati anche glucidi o saccaridi, sono la più abbondante delle quattro principali classi di biomolecole. Hanno numerose funzioni biologiche tra cui quella di riserva energetica e trasporto dell'energia (esempio: amido, glicogeno) e sono anche noti come componenti strutturali della cellulosa nelle piante e della cartilagine negli animali. Inoltre i carboidrati e i loro derivati giocano un ruolo fondamentale nel sistema immunitario. Uno dei carboidrati più importanti è il glucosio, che è usato come fonte di energia sia dagli animali che dalle piante. Nella maggior parte dei pet-food i carboidrati rappresentano la principale fonte di energia. Nei vegetali, i carboidrati più solubili e digeribili sono gli amidi e gli zuccheri, quali ad esempio il saccarosio e il lattosio. La fonte dell'amido ed il tipo di lavorazione, a cui la pianta è sottoposta, ne determina la disponibilità. I gatti sono in grado di digerire ed assimilare quasi completamente alcuni tipi di amido come, ad esempio, quello contenuto nel riso, mentre in altri casi, come ad esempio dell'amido di frumento, fagioli e avena, sono in grado di utilizzarne solo una parte. La digeribilità dell'amido, e quindi la sua disponibilità, dipende dalla cottura, dal momento che il trattamento termico ne aumenta la digeribilità, specialmente nel caso della patata. Un altro fattore che determina la digeribilità dell’amido è l’interazione di quest’ultimo con gli enzimi digestivi. Il saccarosio viene talvolta utilizzato nella formulazione del pet-food come conservante nei mangimi semi-umidi. Questo zucchero inoltre si trova in diversi alimenti come lo zucchero, il miele, la frutta e la verdura. I gatti possono digerire solo piccole quantità di saccarosio. Il lattosio, invece, di norma si trova nel latte e in tutti i prodotti a base di latte. Spesso nel pet-food viene utilizzato per ricoprire mangimi per i cuccioli. I gatti adulti possono digerire piccole dosi di lattosio. È importante non eliminare totalmente questo zucchero dalla dieta del gatto in modo da mantenere costanti i livelli della lattasi, che è l’enzima che digerisce il lattosio e che decresce nel caso di assenza totale di lattosio, portando così a intolleranza in caso di reinserimento di questo zucchero nella dieta. A parte qualche eccezione, i gatti non hanno un preciso fabbisogno in carboidrati. Dopo lo svezzamento, né i cuccioli, né gli individui adulti hanno bisogno di carboidrati nella loro dieta. La dieta naturale di un vero carnivoro, come il gatto, infatti è di norma povera in carboidrati, ed è abitualmente composta principalmente da proteine. Il livello del glucosio nel sangue, infatti, resta normale nei carnivori così come accade negli onnivori, ma non dipende dai carboidrati che essi ingeriscono. I gatti, ad esempio, sono in grado di mantenere il tasso glicemico persino mangiando pochissimo, meglio di quanto, a parità di condizioni, non facciano altri animali, in quanto sono in grado di immagazzinare più glicogeno nel fegato.


Silvia Bombardi

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  • Ultima modifica: 2009/10/16 20:32
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