Il tartaro
Il tartaro è la mineralizzazione della placca batterica dentale e contiene solo batteri morti.
La sua superficie rugosa gioca un ruolo importante come substrato per l’accumulo di ulteriore placca e di batteri patogeni per il cavo orale.
Il tartaro si presenta come neoformazioni sulla superficie del dente, che possono essere ripartite uniformemente sulle arcate o essere localizzate in certi settori, essere distribuite simmetricamente o essere più sviluppate su un lato rispetto all’altro.
L’accumulo di tartaro in prossimità dei denti porta ad alitosi (cattivo odore emanato dalla bocca), infiammazione e retrazione della gengiva, predisposizione a carie dentali ed ascessi dentali, fino alla caduta dei denti.
Il trattamento del tartaro deve essere preventivo e curativo.
L’alimentazione e una buona igiene del cavo orale hanno un ruolo importantissimo nella prevenzione della formazione del tartaro.
Il trattamento curativo invece può essere medico con la somministrazione di un antibiotico con buona concentrazione nel fluido gengivale e nella salive o chirurigico. Il trattamento chirurgico, che necessita una anestesia generale, consiste nel detartage, cioè una asportazione del tartaro attraverso un raschietto o un apparecchio ad ultrasuoni.
È inoltre importante non solo eliminare il tartaro, ma curare anche le lesioni gengivali provocate dal tartaro stesso e trattare le lesioni dentarie che favoriscono la formazione di depositi di tartaro.
Silvia Bombardi
con la revisione di Raffaella Capobianco, Medico Veterinario