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La commercializzazione di un Gatto di Razza

Il Disciplinare del Libro Genealogico del Gatto di Razza non ci occupa di commercializzazione. Questo perché la commercializzione non è una questione di carattere felinotecnico e, quindi, sta al di fuori del suo specifico ambito.

Non di meno, l'esistenza di una Associazione nazionale di allevatori dotata di personalità giuridica presso la quale è stato istituito un Libro Genealogico rende applicabile anche ai Gatti le normative vigenti a livello nazionale e comunitario sulla commercializzazione degli animali di razza.

Nello specifico, la commercializzazione di un animale di razza è regolamentata dal D.Lgs. 525/92, che recepisce la Direttiva Europea 91/174/CEE. In particolare, la materia viene trattata nell'art.5 del Decreto.

Il primo comma del Decreto stabilisce che “è consentita la commercializzazione di animali di razza di origine nazionale e comunitaria […] esclusivamente con riferimento a soggetti iscritti ai libri genealogici o registri anagrafici […] e che risultino accompagnati da apposita certificazione genealogica, rilasciata dall'associazione degli allevatori che detiene il relativo libro genealogico o il registro anagrafico”.

Calando la norma nella nostra realtà, essa indica che un gatto può essere ceduto come “gatto di razza” solo se è iscritto ad un libro genealogico riconosciuto e solo se accompagnato dalla certificazione genealogica emessa dalla associazione che detiene il relativo libro.

Ad oggi, l'unica associazione nazionale di allevatori che detenga un Libro Genealogico riconosciuto è l'ANFI (si vedano i DM 22790 del 05.06.2006 e il DM 12953 del 13.10.2008).

<note important>Le seguenti indicazioni valgono per TUTTI i proprietari e allevatori che intendano cedere i propri soggetti nel rispetto della normativa vigente</note>

Tutto ciò premesso, per la corretta commercializzazione di un Gatto di Razza, un proprietario o un allevatore può, a seconda dei casi:

  • registrare una cucciolata presso l'Ufficio Centrale del Libro Genealogico e richiedere i Certificati Genealogici dei cuccioli
    Questa è la procedura più naturale per le cucciolate figlie di soggetti già iscritti al Libro Genealogico e, quindi, più semplice per i soci ANFI o per chi non appartenga ad alcuna associazione felina e abbia avuto una cucciolata figlia di soggetti iscritti.
    Nel corso della pratica relativa alla Denuncia di Nascita il proprietario di una femmina iscritta al Libro Genealogico può infatti richiedere l'emissione di un Certificato Genealogico per i cuccioli che ha indicato. Una volta ottenuto il Certificato Genealogico, i cuccioli potranno essere ceduti come Gatti di Razza ai sensi dell'art. 5 del D.Lgs. 529/92.
  • richiedere l'iscrizione per quei soggetti nati da Associazioni italiane che non detengono L.G. riconosciuti
    Di questa particolare procedura di iscrizione possono usufruire tutti coloro che abbiamo intenzione di cedere un gatto come Gatto di Razza e abbiano un pedigree registrato presso una associazione italiana che non detiene un Libro Genealogico riconosciuto dalla Stato. L'Ufficio Centrale, a fronte di corretta documentazione prodotta, è infatti tenuto a emettere un Certificato Genealogico che è la esatta trascrizione dell'originale inviato dal proprietario o dall'allevatore. Anche in questo caso, ottenuto il Certificato Genealogico, i soggetti potranno essere ceduti come Gatti di Razza ai sensi dell'art. 5 del D.Lgs. 529/92.
  • richiedere l'iscrizione per quei soggetti nati in Italia da membri di Associazioni estere o sovra nazionali
    Questo caso particolare riguarda allevatori e proprietari iscritti ad associazioni estere -es. altre associazioni membre della FIFe- o sovra nazionali, come CFA o TICA. Se un allevatore o proprietario si trova in questa situazione e vuole cedere un soggetto come gatto di razza, seguirà le stesse indicazioni previste al punto precedente, relativo alla Iscrizione di soggetti nati in Italia da associazioni che non detengono Libri Genealogici riconosciuti.


Quando non è necessaria la trascrizione Ai fini della commercializzazione, non è necessaria la trascrizione al Libro Genealogico italiano nel caso in cui il soggetto che si intende cedere sia dotato di documento equipollente al Certificato Genealogico emesso dall'ANFI. Si tratta normalmente di soggetti originari di paesi della Unione Europea che, come l'Italia, abbiano istituito un libro genealogico in armonia con le disposizione comunitarie (es. il LOOF francese).

Dal momento che la commercializzazione dei Gatti di Razza è soggetta alle specifiche normative citate, è opportuno che tutti gli interessati (indipendentemente dalla associazione felina di appartenenza) si attengano a quanto indicato per non incorrere nelle pesanti sanzioni previste dalla legge.

Il terzo comma dell'art.5 del D.Lgs. recita: “Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque commercializza […] animali [di Razza] in violazione delle prescrizioni ivi contenute è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da L. 10.000.000 a L. 60.000.000”.

Ad esempio, si può incorre in questa sanzione amministrativa quando:

  • si cede un gatto di razza senza il relativo Certificato Genealogico emesso dall'Ufficio Centrale del Libro Genealogico.
  • si fa un annuncio su un sito web come “Cedo cuccioli di razza senza pedigree”. Questo comportamento è tra l'altro sanzionabile anche da molte associazioni feline;
  • si trattiene la documentazione genealogica, che dovrebbe accompagnare la cessione, senza che le parti si siano accordate per iscritto in tal senso, ad esempio nel contratto di cessione;
  • Iscrizione LOI
  • Iscrz
  • normative/commercializzazione.1250774994.txt.gz
  • Ultima modifica: 2009/08/20 14:29
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