Il Burmese
Storia
Il burmese che conosciamo oggi è nato negli USA ed è frutto della selezione operata in seguito all’importazione dall’Oriente di una gatta, Wong Mau, la capostipite della razza, che venne affidata al dott. Joseph G. Thompson nel 1930. Pur essendo diversa da tutte le altre razze allora riconosciute, Wong Mau aveva una morfologia piuttosto simile al siamese di quel periodo e presentava, come il siamese, la caratteristica del point (aveva infatti il corpo color nocciola con estremità e muso di un marrone più scuro), anche se mitigata. Da Wong Mau nacquero però anche cuccioli della stessa colorazione del siamese e altri dotati di un mantello uniforme più scuro, color cioccolato fondente; quest’ultimo fu il colore che venne preferito: era nato il burmese brown, o seal. La razza venne riconosciuta dal CFA nel 1936, ma uno standard definitivo venne stilato solo nel 1959. Le origini prime di questo gatto sono quindi ascrivibili alla Malesia, dove era possibile vedere soggetti autoctoni che presentavano le stesse caratteristiche di Wong Mau e moltissime e affascinanti sono le leggende che circolano intorno a questa razza, che ha evidenti ascendenti comuni col siamese originale.
Descrizione
Il burmese è un gatto di media grandezza, muscoloso e piuttosto compatto, pur appartenendo alla categoria delle razze cosiddette foreign (cioè meno massicce dei nostri europei). Pesa più di quanto non sembri. Ha petto arrotondato, arti e coda di una lunghezza armoniosa con le proporzioni del corpo. La testa è piuttosto arrotondata; il profilo, corto, presenta un netto stop con la fronte, che deve essere bombata, e un mento forte. Gli occhi sono abbastanza grandi, espressivi, di un bel colore dorato, non tondeggianti, ma neanche a mandorla. Le orecchie sono di media grandezza, arrotondate alla sommità e piazzate piuttosto basse sul cranio. La caratteristica della razza è data anche dal mantello, particolarmente fine, aderente al corpo, setoso e naturalmente lucente, grazie alla presenza del gene cb (un gene dell’albinismo) che determina anche la peculiare colorazione propria del burmese (più chiara che nelle razze dove non compare questo gene). I burmesi sono riconosciuti solo nei colori brown (o seal), chocolate, rosso genetico (con tutte le combinazioni di squama di tartaruga) e nei rispettivi diluiti (blu, lilac, crema). Altre colorazioni o disegni non sono riconosciuti, al momento, né dalla FIFe né dal CFA.
Carattere
Per la sua bellezza e carattere, il burmese è una razza particolarmente apprezzata, soprattutto in Inghilterra. E’ un gatto equilibrato, estremamente affettuoso e legatissimo alle persone con cui vive, realmente partecipe alla vita della famiglia. Ha una forte personalità che, in alcuni casi, lo può rendere un po’ esclusivo nei suoi affetti e possessivo nei confronti di spazi e persone. Pur essendo tendenzialmente tranquillo, è in grado di esprimersi in ottime performance atletiche, soprattutto quando decide di ottenere quanto desidera. E’ piuttosto vocale e condivide con il siamese la tipica voce sonora. Adora stare in grembo, essere coccolato: si abbandona in questi casi a lunghissime sedute di fusa; ma ama anche partecipare alla vita familiare fingendo di dormicchiare in posizioni elevate, da dove poter controllare, con quel suo fare sornione, il mondo circostante.
Maria Grazia Bregani, con la supervisione di Fabio Brambilla, giudice internazionale FIFe.
Per ulteriori e più approfondite informazioni sulla razza
Al momento non vi è un club di razza attivo per il burmese. Per informazioni ulteriori, è possibile contattare: Maria Grazia Bregani mgbregani@fastwebnet.it
I gatti di questa pagina
- Giggy vom Silvan, femmina chocolate (BUR b), allevamento vom Silvan di Silvia Roell-Becker. Foto © S.Roell-Becker.
- Moritz vom Silvan, maschio lilac (BUR c), allevamento vom Silvan di Silvia Roell-Becker. Foto © S.Roell-Becker.
- Bonny vom Silvan, femmina brown (BUR n), allevamento vom Silvan di Silvia Roell-Becker. Foto © S.Roell-Becker.